Specializzazione in Lenti a contatto

Nel nostro centro a Vicenza siamo specialisti in lenti a contatto personalizzate per casi particolari

La superficie corneale...

Ci sono situazioni particolari, in cui un occhiale, oppure una lente a contatto normale, non è in grado di fornire una visione accettabile.

Infatti, nel caso di alcune patologie oculari, la superficie della cornea può diventare estremamente irregolare.  Si generano così aberrazioni di alto ordine, cioè “difetti” molto complessi da compensare otticamente.

In questi casi, si rende necessario l’utilizzo di lenti a contatto non convenzionali, con moduli di rigidità più elevati rispetto a quelle generiche.

Il nostro centro si occupa di ogni tipologia di lenti a contatto specialistiche morbide o rigide gas permeabili ad appoggio corneale.

In questo modo diventa possibile aumentare di molto la qualità della visione, rispetto all’uso di occhiali, in tutti quei casi secondari a patologie come il cheratocono, o quelli indesiderati che subentrano in alcune condizioni derivate da chirurgia corneale.

topografia cornea per scelta lenti a contatto

NB: l’optometrista in Italia non si occupa dell’individuazione e della diagnosi di patologie, per le quali lo specialista di riferimento è solo il medico oculista

topografia cornea per scelta lenti a contatto

Ci sono situazioni particolari, in cui un occhiale, oppure una lente a contatto normale, non è in grado di fornire una visione accettabile.

Infatti, nel caso di alcune patologie oculari, la superficie della cornea può diventare estremamente irregolare, al punto da produrre aberrazioni di alto ordine, molto complesse da compensare otticamente.

In questi casi, si rende necessario l’utilizzo di lenti a contatto non convenzionali, con moduli di rigidità più elevati rispetto a quelle generiche.

Il nostro centro si occupa di ogni tipologia di lenti a contatto specialistiche morbide o rigide gas permeabili ad appoggio corneale.

In questo modo diventa possibile aumentare di molto la qualità della visione, rispetto all’uso di occhiali, in tutti quei casi secondari a patologie come il cheratocono, o quelli indesiderati che subentrano in alcune condizioni derivate da chirurgia corneale.

NB: l’optometrista in Italia non si occupa dell’individuazione e della diagnosi di patologie, per le quali lo specialista di riferimento è solo il medico oculista

Lente a contatto speciale TK4 applicata

TK4: la lente per cheratocono tetra conica

TK4 nasce da una grande esperienza clinico-applicativa passando attraverso l’analisi dei limiti, spesso ricorrenti, legati alle procedure di fitting tradizionale.

Il progetto, da cui sono state sviluppate le lenti del sistema applicativo TK4, è conseguente ad un’attenta analisi morfologica del cheratocono (KC) inziata nel 2007 e condotta su oltre 700 mappe topografiche e prove cliniche in vivo su 300 occhi.

La particolarità della geometria TK4 sta nel seguire “intimamente” la cornea, nonostante la complessa irregolarità provocata dal cheratocono, favorendo così il massimo rispetto morfologico e, in conseguenza di ciò, anche un elevato comfort per il portatore.

( testo tratto dal protocollo applicativo del costruttore:  TS Lenti a Contatto)

Lente a contatto speciale TK4 applicata

TK4: la lente per cheratocono tetra conica

TK4 nasce da una grande esperienza clinico-applicativa passando attraverso l’analisi dei limiti, spesso ricorrenti, legati alle procedure di fitting tradizionale.

Il progetto, da cui sono state sviluppate le lenti del sistema applicativo TK4, è conseguente ad un’attenta analisi morfologica del cheratocono (KC) inziata nel 2007 e condotta su oltre 700 mappe topografiche e prove cliniche in vivo su 300 occhi.

La particolarità della geometria TK4 sta nel seguire “intimamente” la cornea, nonostante la complessa irregolarità provocata dal cheratocono, favorendo così il massimo rispetto morfologico e, in conseguenza di ciò, anche un elevato comfort per il portatore.

( testo tratto dal protocollo applicativo del costruttore:  TS Lenti a Contatto)

Approfondimenti

Punto di domanda

Domanda

“Mi ero accorta da tempo di crescenti difficoltà visive, nonostante frequenti cambiamenti della gradazione dell’occhiale. Il medico oculista mi ha diagnosticato un cheratocono e mi ha inviato in struttura ospedaliera per effettuare un cross linking corneale. Mi ha poi suggerito di rivolgermi a un contattologo, per aumentare le performance visive con l’utilizzo di lenti semirigide. Come possono tali lenti farmi vedere meglio di un normale occhiale?”

Ottica Facchin Vicenza Logo

Risposta

Intanto si vuole precisare che il termine “lenti semirigide”, sebbene un po’ desueto, viene talvolta ancora utilizzato per abitudine, come sinonimo di “lenti rigide gas permeabili” (RGP), che è invece più diffuso nel resto del mondo.

Il deterioramento visivo secondario a patologie come il cheratocono è estremamente complesso e individuale, a causa della presenza di elevate aberrazioni di alto ordine. L’occhiale “ha effetto” solo sulle aberrazioni di basso ordine, e fornisce scarsa qualità visiva in situazioni come queste.

Una lente a contatto RGP applicata, presenta sempre una superficie regolare verso il mondo esterno. Questa condizione crea una sorta di “lente lacrimale” naturale, nello spazio compreso fra la lente e la superficie oculare irregolare. Queste caratteristiche consentono di minimizzare (anche se non eliminare del tutto) le aberrazioni di alto ordine, offrendo all’utilizzatore performance visive nettamente superiori all’occhiale.

Un effetto simile, anche se non così efficace può essere ottenuto con lenti a contatto morbide speciali con “spessorazioni” maggiori del normale.

L’uso di lenti specialistiche per il cheratocono è compatibile con il cross linking corneale.

Punto di domanda

Domanda

“La scelta di una lente speciale come quella per irregolarità della forma corneale è più complessa rispetto ad una normale?”

Ottica Facchin Vicenza Logo

Risposta

Sicuramente è più complessa, per varie ragioni. Diversamente da una lente morbida che tende ad adattarsi sulla superficie oculare, quella rigida gas permeabile mantiene rigorosamente la sua forma.

Per questa ragione, la geometria della lente RGP deve essere scelta con maggiore cura: le valutazioni chiave per la scelta della lente idonea sono un appoggio delicato e ben distribuito.

Nel nostro studio, in questi casi, la lente a contatto specialistica per cheratocono viene individuata prima su simulazioni soggettive basate su rilevazioni topografiche. Il topografo corneale (o video cheratoscopio) misura migliaia di punti e fornisce mappe molto dettagliate della superficie corneale. Alla simulazione vengono successivamente effettuati dei riscontri “in vivo” con set specifici di lenti pre-costruite, al fine di individuare l’appoggio perfetto e l’adeguata correzione della lente, prima dell’ordine di costruzione della lente definitiva.

topografia per selezione lenti a contatto

Il responsabile dello studio di optometria e di contattologia è Paolo Facchin.

Abilitato all’esercizio dell’arte ausiliaria sanitaria delle professioni sanitarie di Ottico, Paolo Facchin si è laureato in Ottica e Optometria presso il dipartimento di fisica e astronomia dell’Università di Padova, discutendo una tesi sulle aberrazioni indotte dal trattamento ortocheratologico.

Attualmente, oltre ad esercitare la professione di optometrista e di contattologo, è uno dei docenti di Tecniche Fisiche per l’Optometria 1, nello stesso corso di laurea in ottica e optometria dell’Università di Padova. Inoltre,  collabora con l’istituto Buonarroti di Verona per l’insegnamento di contattologia nel corso biennale, abilitante per la professione di ottico.

Paolo Facchin Optometrista e specialista in lenti a contatto

Il responsabile dello studio di optometria e di contattologia è Paolo Facchin.

Abilitato all’esercizio dell’arte ausiliaria sanitaria delle professioni sanitarie di Ottico, Paolo Facchin si è laureato in Ottica e Optometria presso il dipartimento di fisica e astronomia dell’Università di Padova, discutendo una tesi sulle aberrazioni indotte dal trattamento ortocheratologico.

Attualmente, oltre ad esercitare la professione di optometrista e di contattologo, è uno dei docenti di Tecniche Fisiche per l’Optometria 1, nello stesso corso di laurea in ottica e optometria dell’Università di Padova. Inoltre,  collabora con l’istituto Buonarroti di Verona per l’insegnamento di contattologia nel corso biennale, abilitante per la professione di ottico.

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