Analisi visiva

Nel nostro studio di Vicenza ogni nostro optometrista ha a cuore ogni aspetto della tua visione

L'analisi visiva optometrica

La nostra analisi visiva NON è un semplice controllo della vista, ma un’accurata indagine della condizione refrattiva, accomodativa e binoculare della persona.

Essa è il nucleo del lavoro di un optometrista e si avvale di un protocollo specifico, che viene svolto attraverso attente valutazioni oggettive e soggettive.

Un’efficace analisi visiva, permette sì di individuare il difetto visivo, ma anche  di modularlo in funzione della precedente correzione abituale (se presente) e sull’attenta indagine di quegli equilibri estremamente individuali, che manteniamo quando usiamo gli occhi per osservare in lontananza o in prossimità.

L’integrazione di tutte le informazioni ottenute, consente quindi di individuare una strategia correttiva estremamente personalizzata per massimizzare la percezione del dettaglio e allo stesso tempo intraprendere con il massimo comfort possibile tutti gli impegni visivi di una vita moderna, tra l’altro sempre più vincolata all’uso di dispositivi digitali.

In sintesi, al termine di una analisi visiva completa  diventa possibile individuare la correzione più rispettosa e performante per la visione a distanza, per il vicino o per entrambi allo stesso tempo, si tratti di occhiale, lenti a contatto o training visivo.

Forottero Analisi Visiva

Per prenotare una nostra analisi visiva optometrica a Vicenza telefonare allo 0444 546610

NB: l’optometrista in Italia non si occupa dell’individuazione e della diagnosi di patologie, per le quali lo specialista di riferimento è solo il medico oculista

Approfondimenti

Punto di domanda

Domanda

“Cosa si intende per valutazione oggettiva e valutazione soggettiva? Che differenze ci sono?”

Ottica Facchin Vicenza Logo

Risposta

Un’indagine (o valutazione) oggettiva, non si avvale della collaborazione diretta del soggetto esaminato, mentre in una soggettiva, il risultato si ottiene attraverso una sua partecipazione diretta. Quando l’optometrista effettua un’analisi visiva, considera oggettive, quelle valutazioni che ottiene facendo semplicemente osservare un target al soggetto. Nello stesso contesto, considera valutazioni soggettive quelle che ottiene dalle risposte del soggetto sottoposto a specifici test. Esistono quindi strumenti specifici per indagini oggettive e altri progettati per quelle soggettive.

Punto di domanda

Domanda

“Recentemente, in una catena di ottica, mi è stato proposto un rapido controllo della vista completamente computerizzato, tramite un dispositivo in grado di leggere direttamente il difetto visivo dei miei occhi. Per quale ragione dovrei sottopormi ad una analisi visiva che necessita maggior tempo?”

Ottica Facchin Vicenza Logo

Risposta

Tale strumento si chiama auto-refrattometro, ed è un mezzo di indagine esclusivamente oggettivo. Quando questo strumento effettua la misura, il soggetto esaminato si trova in una condizione innaturale, ben differente da quella in cui poi osserverà il mondo reale. In un’analisi visiva completa, il dato oggettivo viene comunque acquisito, ma poi deve essere integrato da un’accurata indagine soggettiva, che viene proposta in condizioni più “ambientali”. Si pensi che in uno dei più classici protocolli optometrici, la valutazione oggettiva è solo uno su ben 21 test eseguiti. Inoltre, un auto-refrattometro non può fornire dati che riguardano la binocularità e la capacità accomodativa. Per una nostra analisi visiva completa occorrono almeno 30 minuti di tempo

Punto di domanda

Domanda

“Condizione refrattiva, accomodativa e binoculare: sono tutti termini poco comprensibili per i non addetti ai lavori. Probabilmente un chiarimento potrebbe essere molto utile”

Ottica Facchin Vicenza Logo

Risposta

Con condizione refrattiva, intendiamo descrivere la relazione tra il potere diottrico dell’occhio e la sua lunghezza. Un’imperfetta correlazione tra questi due parametri è causa di difetti visivi come la miopia, l’ipermetropia o l’astigmatismo. Per condizione accomodativa, intendiamo invece lo stato dei meccanismi implicati nello svolgere attività da vicino, come leggere un libro o usare il video terminale: un’anomalia in questo contesto potrebbe riguardare anche soggetti giovani e non esclusivamente i presbiti. Infine, semplificando al massimo, potremo dire che la valutazione delle condizioni binoculari, permette di comprendere nel dettaglio se i due occhi “lavorano” bene insieme, oppure se il coinvolgimento di entrambi nella visione, possa essere migliorabile. Una nostra analisi visiva indaga su tutti e tre i compartimenti citati, allo scopo di individuare sì la correzione più efficace, ma anche quella più confortevole ed equilibrata, in relazione all’ambiente d’utilizzo del dispositivo che verrà consigliato (occhiali, lenti a contatto, training visivo).

Punto di domanda

Domanda

“Si è accennato spesso ad un sistema correttivo più adatto, in funzione dei risultati dell’analisi visiva. In quali casi è preferibile scegliere un occhiale rispetto a una lente a contatto o viceversa?”

Ottica Facchin Vicenza Logo

Risposta

Da un punto di vista ottico/fisico, l’uso di una lente posta ad una certa distanza dall’occhio, induce una serie di effetti indesiderati, in quantità direttamente proporzionale al difetto visivo. E’ il caso dell’occhiale, che produce effetti prismatici indesiderati quando lo sguardo non è perfettamente “dritto”, o anche alterazioni dimensionali degli oggetti osservati. Per queste e per altre ragioni più complesse, quando il difetto visivo è elevato, oppure se vi è molta differenza tra il potere diottrico della lente destra e quello della sinistra, l’occhiale potrebbe non essere la soluzione più performante ed equilibrata. Inoltre, sempre in modo proporzionale all’entità del difetto, l’impegno visivo da vicino può essere diverso, a seconda si stiano usando occhiali o lenti a contatto. Grazie ad una analisi visiva completa è possibile studiare e prevedere eventuali effetti indesiderati, permettendo all’optometrista di proporre il dispositivo più adeguato o per lo meno di confrontarsi sui limiti di alcune opzioni fortemente desiderate dall’esaminato.

Punto di domanda

Domanda

“Da un po’ di tempo mi sembra di vedere in modo sfocato e offuscato, come se ci fosse della nebbia. E’ il caso di fissare da voi un’analisi visiva?”

Ottica Facchin Vicenza Logo

Risposta

Dalla descrizione, si potrebbe sospettare una diminuzione di trasparenza dei mezzi oculari e qualsiasi indagine a riguardo è di esclusiva competenza medica. Consigliamo quindi di effettuare una visita oculistica e solo successivamente prenotare una nostra eventuale analisi visiva, allo scopo di individuare la correzione in grado di massimizzare le performance visive. A prescindere da questo specifico caso, riteniamo che è consigliato sottoporsi regolarmente a periodici monitoraggi presso il vostro oculista di riferimento, per assicurarsi della buona salute oculare.

Il responsabile dello studio di optometria e di contattologia è Paolo Facchin.

Abilitato all’esercizio dell’arte ausiliaria sanitaria delle professioni sanitarie di Ottico, Paolo Facchin si è laureato in Ottica e Optometria presso il dipartimento di fisica e astronomia dell’Università di Padova, discutendo una tesi sulle aberrazioni indotte dal trattamento ortocheratologico.

Attualmente, oltre ad esercitare la professione di optometrista e di contattologo, è uno dei  docenti di Tecniche Fisiche per l’Optometria 1, nello stesso corso di laurea in ottica e optometria dell’università di Padova. Inoltre,  collabora con l’istituto Buonarroti di Verona per l’insegnamento di contattologia nel corso biennale, abilitante per la professione di ottico.

Paolo Facchin Optometrista e specialista in lenti a contatto
Paolo Facchin Optometrista e specialista in lenti a contatto

Il responsabile dello studio di optometria e di contattologia è Paolo Facchin.

Abilitato all’esercizio dell’arte ausiliaria sanitaria delle professioni sanitarie di Ottico, Paolo Facchin si è laureato in Ottica e Optometria presso il dipartimento di fisica e astronomia dell’Università di Padova, discutendo una tesi sulle aberrazioni indotte dal trattamento ortocheratologico.

Attualmente, oltre ad esercitare la professione di optometrista e di contattologo, è uno dei  docenti di Tecniche Fisiche per l’Optometria 1, nello stesso corso di laurea in ottica e optometria dell’università di Padova. Inoltre,  collabora con l’istituto Buonarroti di Verona per l’insegnamento di contattologia nel corso biennale, abilitante per la professione di ottico.